Ricetta dentifricio fai da te: ecco cosa dicono i dentisti su questa moda

Negli ultimi anni sta crescendo il fascino verso il dentifricio fai da te, una tendenza alimentata principalmente dalla ricerca di soluzioni più naturali ed ecologiche per la propria igiene orale. Gli amanti del DIY spesso prendono ispirazione da ricette casalinghe condivise sui social network e blog, trasformando la preparazione del dentifricio in un vero e proprio rito familiare. Tuttavia, questa moda suscita opinioni contrastanti tra i professionisti della salute dentale, ponendo in primo piano sia potenziali vantaggi che rischi concreti per la salute del cavo orale.

Ingredienti e preparazioni del dentifricio fai da te

Le formulazioni più comuni di dentifricio fatto in casa utilizzano ingredienti facilmente reperibili in cucina o in erboristeria. Tra questi spiccano:

  • Bicarbonato di sodio, noto per il suo potere detergente e leggermente abrasivo;
  • Olio di cocco, impiegato per la sua consistenza e le proprietà antibatteriche;
  • Oli essenziali, come quello di menta piperita, che donano freschezza e hanno un’azione antisettica;
  • Argilla bianca, spesso usata per conferire una texture più delicata e per la sua delicatezza nei confronti delle mucose;
  • Foglie di salvia e menta, o spezie come i chiodi di garofano, per le loro proprietà antibatteriche e rinfrescanti;
  • Un pizzico di sale fino o di stevia, quest’ultima per addolcire la miscela senza favorire la carie.

Le ricette variano in base alle preferenze personali e alla disponibilità degli ingredienti. Una modalità diffusa prevede di mescolare bicarbonato, olio di cocco e alcune gocce di olio essenziale di menta fino a ottenere una pasta, cui si possono aggiungere polveri di salvia o argilla per migliorare la consistenza e la delicatezza del prodotto finale. Talvolta, la polvere ottenuta dalla triturazione di foglie essiccate di salvia, menta o chiodi di garofano viene unita alla componente cremosa per produrre un dentifricio dal gusto intenso e aromatico.

I benefici percepiti dalle soluzioni naturali

Chi sceglie il dentifricio artigianale lo fa spesso spinto dal desiderio di evitare componenti chimici presenti nei prodotti industriali, come sostanze schiumogene, conservanti o microplastiche. L’autoproduzione viene vissuta quindi come un gesto di consapevolezza ambientale, con la riduzione dei rifiuti da imballaggio e la scelta di ingredienti più sostenibili. Vi è inoltre la convinzione – diffusa tra la comunità DIY – che certi ingredienti naturali possano offrire benefici aggiuntivi, come la salvia nota per la sua potenziale azione contro gengiviti e afte dopo utilizzo prolungato nel collutorio casalingo.

Il bicarbonato di sodio, inoltre, è citato frequentemente come delicato abrasivo ed è considerato sicuro anche da alcune pubblicazioni odontoiatriche internazionali, che ne riconoscono la capacità di aiutare a mantenere una (corretta igiene orale) senza aggredire eccessivamente lo smalto se usato con parsimonia. Tuttavia, anche nei testi più autorevoli, si sottolinea costantemente la necessità di limitarne l’uso per evitare effetti indesiderati nel lungo periodo.

I dubbi dei dentisti sui rischi per la salute orale

Nonostante l’entusiasmo crescente tra gli utilizzatori, la maggior parte dei dentisti si mostra molto cauta nei confronti dell’uso regolare di dentifrici fatti in casa. Le principali preoccupazioni riguardano:

  • Granulometria e concentrazione degli abrasivi: ingredienti come il bicarbonato, se utilizzati in concentrazioni eccessive o con particelle poco fini, possono risultare pericolosi per lo smalto dei denti e causare abrasioni nel tempo, favorendo la sensibilità dentale e aumentando il rischio di carie e altre problematiche dentali;
  • Assenza di fluoro: uno degli elementi più importanti nei dentifrici commerciali è il fluoro, indispensabile per la prevenzione della carie, che nella quasi totalità delle ricette DIY manca completamente. L’assenza di questa sostanza rende i dentifrici fatti in casa inefficaci nella protezione attiva dai processi di demineralizzazione e remineralizzazione dei denti;
  • Stabilità e sicurezza microbiologica: le preparazioni casalinghe, specialmente quelle con componenti acquose o vegetali fresche (come le paste all’acqua o agli infusi) rischiano di sviluppare contaminazioni batteriche o fungine in breve tempo se non adeguatamente conservate.

I professionisti del settore sottolineano che la moda dei dentifrici DIY, se non accompagnata da rigorose regole igieniche e da un’attenta valutazione della composizione, può trasformarsi in una pratica rischiosa, soprattutto se porta alla completa sostituzione del dentifricio tradizionale a favore di soluzioni prive di evidenza scientifica robusta.

Consigli dei professionisti e best practice

Il consenso tra i dentisti è che l’autoproduzione del dentifricio non debba rimpiazzare l’uso regolare dei prodotti consigliati dalle società scientifiche, definite sulla base di studi clinici e rigorose normative di qualità e sicurezza. Tuttavia, alcuni esperti ammettono che l’impiego occasionale e alternato di dentifrici naturali e delicati, preparati seguendo ricette più equilibrate e senza esagerare con gli ingredienti abrasivi, può essere accettabile in assenza di particolari patologie orali. In ogni caso, prima di adottare queste soluzioni, sarebbe opportuno consultare il proprio dentista per valutare eventuali rischi individuali e le contingenze specifiche, come la sensibilità dentale o problematiche gengivali pregresse.

Buone pratiche per chi decide di sperimentare

  • Limitare bicarbonato e argilla nella quantità, preferendo polveri finissime e alternando sempre il dentifricio fatto in casa a quello commerciale con fluoro;
  • Usare solo oli essenziali sicuri per l’uso orale, evitando agenti irritanti e rispettando le dosi raccomandate;
  • Preparare piccole quantità e conservare il prodotto in contenitori sterilizzati e chiusi, possibilmente in frigorifero, per limitare il rischio di contaminazione;
  • Non utilizzare sostanze acide, zuccheri semplici o altri ingredienti non testati;
  • Mantenere l’abitudine alle visite periodiche dal dentista e controllo professionale dell’igiene orale.

In seguito a questa moda, la comunità scientifica invita a un uso consapevole e informato del dentifricio artigianale e rammenta l’importanza di un’igiene orale completa, fatta di spazzolamento accurato, utilizzo di filo interdentale e controllo regolare dallo specialista. Solo così sarà possibile mantenere una bocca sana, prevenendo efficacemente carie e infiammazioni gengivali, e valutare con più coscienza le soluzioni green promosse dalle tendenze attuali. Per approfondire la tematica della salute delle gengive è possibile fare riferimento alla voce gengivite nell’enciclopedia online.

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