Persone ad alto funzionamento e autismo: ecco i segnali spesso confusi che devi conoscere

Persone con autismo ad alto funzionamento rappresentano una fascia della popolazione con disturbo dello spettro autistico che, pur avendo abilità cognitive nella norma o superiori, manifestano particolari difficoltà nell’ambito della socializzazione e della comunicazione. Spesso i loro segnali vengono fraintesi o attribuiti ad altri disturbi, rendendo la diagnosi più complessa e tardiva, soprattutto nei casi in cui il quadro sintomatologico si presenti in forma sottile o compensata.

Comprendere l’alto funzionamento: caratteristiche e peculiarità

L’autismo ad alto funzionamento si identifica principalmente attraverso una valutazione cognitiva che attesti un quoziente intellettivo uguale o superiore a 70. Tuttavia, ciò non elimina le difficoltà a leggere ed interpretare i segnali sociali e le sfide relazionali. Le persone ad alto funzionamento tendono a sviluppare meccanismi di adattamento che possono mascherare i sintomi, risultando spesso capaci di mantenere routine quotidiane e gestire incarichi lavorativi o impegni scolastici con successo. Questo rende il riconoscimento del disturbo più complicato, soprattutto in età adulta, quando l’individuo ha già imparato strategie compensative.
Una delle principali caratteristiche consiste nella predilezione per le routine e una resistenza al cambiamento che può causare ansia e stress. Un ulteriore aspetto distintivo è rappresentato dagli interessi particolari e ristretti, che spesso sono estremamente approfonditi e possono costituire una fonte di grande soddisfazione personale.

I segnali comunemente confusi: come riconoscerli

Il riconoscimento dei sintomi nelle persone ad alto funzionamento passa attraverso l’osservazione di segnali spesso confusi. Molti di questi vengono erroneamente attribuiti ad altri disturbi, tra cui il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD) o i disturbi d’ansia, soprattutto quando si manifestano attraverso comportamenti ritirati, evitanti, o difficoltà di attenzione.
Alcuni segnali più tipici, che spesso vengono sottovalutati o mal interpretati, includono:

  • Difficoltà nella socializzazione: possono fare fatica a instaurare e mantenere amicizie, spesso interagendo in maniera particolare, unilaterale o secondo le proprie regole.
  • Risposte emotive limitate o inappropriate: la capacità di comprendere, esprimere o reagire alle emozioni altrui può risultare alterata, così come la modulazione del contatto oculare e delle espressioni facciali.
  • Rigida aderenza alle routine e alle sequenze di azioni: i cambiamenti imprevisti nel quotidiano possono essere fonte di disagio e ansia, generando comportamenti ripetitivi o ritualistici.
  • Interessi ossessivi o estremamente specifici: la tendenza a focalizzarsi su attività o argomenti molto circoscritti, con difficoltà a deviare da essi.
  • Sensibilità sensoriale: reazioni eccessive a stimoli come luci, suoni, odori o consistenze alimentari.
  • Difficoltà motorie fini: possono apparire goffi o impacciati nei movimenti, con necessità di supporto nella cura di sé e nell’organizzazione quotidiana.

Questi segnali, soprattutto se manifestati in modo lieve o compensato, rischiano di essere confusi con altre condizioni cliniche o considerati semplici tratti caratteriali.

Bambini e adulti: differenze di presentazione tra i segnali

Nei bambini con autismo ad alto funzionamento è frequente riscontrare un’intelligenza superiore, creatività e una visione originale del mondo. Questi bambini possono avere ritardi nel linguaggio, ma sono spesso molto maturi rispetto ai coetanei. Tuttavia, presentano anche timore per le situazioni sociali, difficoltà nel riconoscere le regole non scritte e nel gestire le proprie emozioni. I campanelli d’allarme nei bambini includono:

  • difficoltà nel mantenimento del contatto visivo
  • difficoltà a instaurare rapporti di amicizia
  • predilezione per la routine e comportamenti ripetitivi
  • sovraccarico sensoriale
  • difficoltà con le attività motorie
  • comunicazione non verbale limitata

Negli adulti, invece, il quadro sintomatologico può cambiare ma alcune manifestazioni rimangono costanti:

  • difficoltà nel valutare e interpretare i segnali sociali
  • ansia in contesti sociali
  • rigidità nelle routine, con rituali restrittivi
  • difficoltà nel prendere decisioni e sovraccarico sensoriale
  • tendenza a “iper-focalizzarsi” su tematiche specifiche
  • problemi nel mantenere relazioni durature

Molti adulti con autismo ad alto funzionamento sviluppano strategie compensative che possono nascondere o mitigare le difficoltà, ma ciò non significa che queste siano superate: spesso l’adattamento richiede uno sforzo psicologico e una gestione costante dell’ansia.

Diagnosi e strategie di supporto

Riconoscere l’autismo ad alto funzionamento richiede una valutazione specialistica approfondita, spesso multidisciplinare, che consideri sia la storia evolutiva che la presenza di meccanismi di compensazione. Una diagnosi accurata permette di differenziare il disturbo dai quadri clinici simili e di garantire l’accesso al supporto necessario.
L’intervento può comprendere:

  • supporto psicologico e formazione sugli aspetti relazionali, per migliorare la lettura dei segnali sociali e favorire l’integrazione sociale
  • allenamento nelle abilità pratiche, come la pianificazione delle attività e la gestione del tempo
  • strategia di coping per l’ansia e il disagio provocato dai cambiamenti
  • educazione e coinvolgimento della famiglia come supporto emotivo e organizzativo

Molti campanelli d’allarme si intensificano quando le richieste sociali crescono, ad esempio durante il passaggio all’età adulta o al mondo del lavoro. Mantenere uno sguardo attento e non sottovalutare i dettagli comportamentali è fondamentale per prevenire il disagio emotivo e favorire un miglior adattamento.
È importante notare che l’autismo ad alto funzionamento non va inteso come una condizione meno meritevole di attenzione rispetto ad altre forme dello spettro, ma richiede supporto personalizzato e riconoscimento delle peculiarità individuali. La comprensione corretta evita errori di etichettatura o diagnosi, come la confusione con disturbi di attenzione o ansia, e consente di valorizzare appieno le risorse cognitive e creative di chi ne è affetto.

Per concludere, conoscere i segnali spesso confusi dell’autismo ad alto funzionamento significa fare attenzione ai dettagli sociali, alla comunicazione non verbale e alle modalità di adattamento, senza fermarsi alle apparenti capacità cognitive o all’autonomia conquistata. L’identificazione e il supporto precoce possono migliorare sensibilmente la qualità della vita, favorendo l’inclusione sociale e il benessere emotivo della persona. Approfondire il tema dell’autismo permette di comprendere un’ampia gamma di esperienze, valorizzando la diversità e la ricchezza dei diversi modi di essere e percepire la realtà.

Lascia un commento